RONALDO E DINTORNI…

Un grande campione in campo e (forse) un grande campione fuori: ma è la verità ?
E’ o (lo sono) tutti questi fenomeni fgrandi campioni?

Non me ne vogliano gli juventini e lo stesso giocatore, ma Ronaldo con il suo arrivo in Italia si è attirato un pò di antipatie. Mentre da lontano era un campione che giocava in una altro campionato ed un avversario e di conseguenza non era praticamente mai un “nostro” avversario, oggi lo è quotidianamente.

Ma soprattutto il problema “Ronaldo” non è solo lui (sempre che lui lo sia).
Il problema è il circolo mediatico e non solo che lo circonda. E che circonda tutti certi campioni, soprattutto nostrani o che giocano in Italia.

Perchè se per alcuni ogni parola, ogni frase, ogni gesto viene passato al setaccio (Vedi Balotelli), èper altri non si ha il coraggio di scavare e li si tende a giustificare sempre: il “fascismo” di Di Canio, i Vizi di Buffon e chi più ne ha, più ne metta.

Dove sta il problema? il PROBLEMA è che questi campioni possono fare e dire tutto, tanto nessuno oserebbe mai contestarli?
“Boia chi Molla”? è una ragazzata? se non lo sa non bisogna fargliene una colpa. Usa cocaina? Massì la usa per fare serata.

Ronaldo, come detto, è uno dei tanti. Ma il caso che mi fa pensare e temere per la verità è uno: l’accusa di stupro.
Fermo restando che ovviamente è innocente fino a prova contraria (e probabilmente lo è veramente) la cosa che mi da più fastidio non è Ronaldo, ma chi lo difende. La Frase ” tanto lui non ha bisogno di violentare una donna” implica svariate cose: In primo luogo, se lui non ha bisogno (perchè riccio, bello e famoso – solo per quello?) allora chi non è circondato dalla bellezza è uno stupratore?
In secondo luogo, l’appioppare alla donna il ruolo di vittima/carnefice (se lui non ha bisogno…) come se violentare fosse una cosa di alcuni (e come se fosse un bisogno) e i sia solo un discorso di vittima/carnefice,dove la vittima si confonde troppo spesso, e dove
la normalità è pensare a come è vestita, non perchè è successo.

Ronaldo, si sa, è un uomo. E’ come tale può sbagliare. Provoca, Picchia in campo, cade nelle provocazioni.
Mistificare e Glorificare un giocatore come Divino, quando è Semplicemente un campione, lo rende (o li rende) lontani loro per primi dalla verità.
Esempi lo possono essere anche nel commettere errrori e prendersi (giustamente) le colpe degli errori in campo.
Perchè finchè si vorrà generalizzare in buoni e cattivi , belli e brutti , forti e deboli, senza comprendere che invece la realtà a maggiori sfacettatture, si creerà quel divario umano e si inasprirà quell’odio “sociale” rivolti ai più forti o ai più deboli, che divide sempre più.

di Gianluca Zanetti


RIP Hit ball

Il 2019 è finito e in quella che è (o fu) l’associazione federazione Italiana hit ball (FIHB) non è stato approvato il bilancio 2018 e nemmeno presentato ai soci.
Se un socio lo chiede naturalmente non lo ha, e naturalmente non sono state fatte assemblee o presentati dei verbali del consiglio che diano spiegazioni su come mai questo documento non è pronto, e se lo è, perché non viene reso pubblico e votato come da statuto dell’associazione.
Un comportamento che da anni si presenta in merito e che è sicuramente illegale ed illegittimo commesso dal Presidente Enrico Rolando e dall’intero consiglio dirigenziale della FIHB che da qualche mese è diventato ufficialmente anche il volto dell’hit ball nella UISP.
Un modo di fare che non può non gettare una cattiva luce anche sulla UISP che ha affidato questa nuova attività sportiva in mano a persone che non si sa quanto, a livello morale, possano essere adatte a rappresentare i valori che ha questo ente.
Una situazione organizzativa comunque nota alla dottoressa Patrizia Alfano, eletta nel 2017 presidente del Comitato Uisp Piemonte, che in una segnalazione fatta nei mesi scorsi sulla pagina facebook della UISP aveva promesso di controllare ma che probabilmente non è riuscita a far sentire la sua voce, visto che i suoi dirigenti continuano a latitare in merito.
Un fatto che sicuramente potrebbe non sembrare grave, un peccatuccio veniale, ma che non lo è visto che la trasparenza dei conti permette ai soci di capire se la dirigenza eletta non si macchi del crimine di sottrazione dei beni che l’associazione.
Va bene, ed è doveroso sottolineare, che né la dottoressa Alfano né la UISP sono tenuti ad effettuare un controllo in merito in quanto questa associazione non è iscritta alla UISP; ma che però lo hanno moralmente visto che tutta la gestione dei precedenti campionati organizzati dalla FIHB è passata in blocco all’ente nazionale e che il consiglio direttivo FIHB ha già comunicato a voce che il suo obiettivo è di passare gli utili che l’associazione ha maturato in più di 25 anni di attività a questo ente nel momento della chiusura.
Scelta che naturalmente, come stabilisce lo statuto, non può essere fatta senza l’approvazione dell’assemblea dei soci ma che, visto l’andazzo, non si sa se si avrà.
Ad oggi ai soci non è stato chiesto il rinnovo della tessera e, come stabilisce lo statuto, il 31/12/2019 era l’ultimo giorno di validità degli ultimi tesseramenti.
Un comportamento maldestro e distratto da parte del presidente Enrico Rolando e del consiglio direttivo; oppure un comportamento voluto e truffaldino??????????????????
Di sicuro certe distrazioni (per non dire certi imbrogli da azzeccagarbugli) non sono un buon biglietto da visita né per chi li ha commessi me per la UISP che da qualche mesi queste persone rappresentano.
Una gatta morale da pelare che preferiscono in UISP molto probabilmente ignorare, sperando che il giocare superi la volontà dei soci di interessarsi alle questioni meno ludiche…
Un vero peccato avere in seno dei dirigenti così nubolosi, ignoranti e poco rispettosi delle regole che dovrebbero conoscere.
Per colpa di dirigenti così poco preparati, faccio volontariamente il buonista, che lo Stato è costretto a fare dei giri di volta sullo sport.
A causa di ignoranti così marcati che non conoscono lo statuto della associazione che rappresentano ci insinuano pseudo imprenditori che per “risparmiare” sulle tasse preferiscono aprire associazioni sportive invece che partite iva per svolgere la propria attività lavorativa.
Grazie a fittizi rimborsi, spese fatte farlocche, bilanci non approvati, controlli blandi della finanza… ecco il danno a chi vuol praticare lo sport sano.
Certo, quando il buon Luigi Gigante parlava di furbetti e scriveva un regolamento morale per l’hit ball dove deprecava chi imbrogliava doveva guardarsi meglio in seno visto che l’attuale dirigenza, di cui ancora fa parte, non rispetta le regole che si è data e le forza a proprio favore.
Un comportamento che non può non farmi dire che tutto sommato è giusto vedere l’hit ball trattato non come uno sport ma come un gioco qualunque.
Se uno sport non riesce essere puro nemmeno quando è al 200% amatoriale vuol dire che nel suo DNA non è sociale e uno sport asociale non può definirsi mai un bene per l’umanità, quel qualcosa che solleva l’uomo dalla bestia.


Aggiungi un posto a tavola…

Cattura-3-650x412Da quanto il palahit è morto e non esistono più le estati al parco, ho notato che manca nell’hit ball la socializzazione.
Chi si conosce socializza; chi si allena insieme socializza; qualcuno esce dagli schemi e socializza ma troppo spesso, soprattutto quando si scende di serie, c’è una mancanza di confidenza fra gli hitter.
Non è menefreghismo, neppure maleducazione, oppure troppo agonismo… è la fretta che l’hit ball ha che non dà questo input.
A fine partita quasi ci si dimentica di darsi la mano, e sono tra i primi che ha questa mancanza, perché non si vede l’ora di levarsi dal campo ed andare a casa.
In molti non si fanno nemmeno la doccia, nonostante sia ancora calda, optando per farla a casa.
Quindi ci si cambia, si mette tutto in borsa e poi via dalla palestra.
Un atteggiamento che c’è sempre stato anche se una volta, quando il bar del palahit era attivo, qualche chiacchiera lì scappava.
L’attesa del referto; “nano mi dai un’acqua” erano momenti che permettevano con qualcuno di scambiare due chiacchiere sulla gara, farsi i complimenti, conoscersi e stringere simpatie.
Alla luce di ciò bisognerebbe creare più occasioni di scambio relazionale fra gli hitter così che si possano interfacciare fra di loro come capitava una volta.
Un’occasione che vedrei bene potrebbe essere una bella cena di serie.
Una mangiata è da sempre un’occasione di scambio relazionale, di occasione per creare familiarità fra le parsone.
Tutte le realtà lo fanno in ogni sport.
C’è chi come nell’hit ball lo fa a fine anno con i membri dell’associazione; chi con la propria squadra nel post partita.
Nel calcio è usanza farlo in coppa campioni fra le dirigenze che giocano.
Momenti di confronto che fanno gruppo. Che fanno conoscere le persone. Che possono creare le amicizie.
In uno sport che non ha tornei di una sola giornata che creano l’occasione ladra; in una disciplina che ha perso importanti punti di riferimento; che con l’entrata in UISP sta perdendo l’aspetto associativo, quello aggregante… trovarne uno non è male.
Naturalmente non c’è bisogno di creare nulla di speciale; una pizzata è più che sufficiente.
Posti per ospitare 70-80 persone ci sono a Torino; basta cercarle.
Anche il tempo per farlo c’è;la settimana prima dell’inizio del campionato. Lunedì A1, Martedì A2, Mercoledì B1, Giovedì B2 e Venerdì C1.
Inoltre, se la dirigenza ex fihb vuole cogliere l’occasione questa può diventare lo spunto per raccogliere fondi da investire nella diffusione (aggiungendo un euro alla quota pizza-birra).
Naturalmente i giocatori e i dirigenti devono capire l’utilità di questo appuntamento e non pensare che è un’occasione persa per farsi i fatti propri.
Non devono vederla come un obbligo ma come un piacere conviviale.
Un’abitudine che serve a tutti, soprattutto al movimento, per crescere conoscendosi.
Certo, c’è chi si troverà a dover mangiare pizza tutta una settimana ma lo farà volentieri se si troverà in un clima di festa e gioia.
Chissà se si avrà la forza, lo spunto per fare questo passo o qualcosa di simile?
Chissà se si riuscirà a trovare qualcosa di sociale ora che si sta sempre di più perdendo?
Da piccolo una delle prime canzoni che mi hanno insegnato all’asilo faceva:

Aggiungi un posto a tavola
Che c’è un amico in più
Se sposti un po’ la seggiola
Stai comodo anche tu,
Gli amici a questo servono
A stare in compagnia,
Sorridi al nuovo ospite
Non farlo andare via
Dividi il companatico
Raddoppia l’allegria.

Basta a volte un gesto semplice, scontato per piantare un seme… ed una bella mangiata lascia tante briciole sulla tovaglia ed a terra.


Regole di gioco: campionato femminile

Leggendo il regolamento una cosa che mi fa sorridere amaro è relativa al campionato femminile in quanto, con questo regolamento, se uno si attiene alle regole, sarà difficile, portarlo avanti nelle modalità finora fatte.
forse è un bene o forse è un male, se si pensa lo promisquità delle partecipazioni, ma aveva dei suoi vantaggi che permettevano a questa manifestazione, sicuramente importante, di esistere ed andare avanti.
Sino all’ultima competizione, essendo la FIHB una associazione, creare una squadra di sole ragazze era semplice: si chiedeva alla diretta interessata e se diceva si giocava nella squadra.
Regole speciali non ce n’erano in quanto i club burocraticamente non contavano perché si era tutti tesserati alla FIHB.
Le associazioni in pratica facevano da segretari, organizzavano le attività di allenamento, compravano le divise, facevano da punto di riferimento… ma io tesserata della associazione x potevo tranquillamente giocare il campionato femminile con la squadra della associazione y; oppure mettere insieme tante ragazze da più associazioni (ABCDEFK) e fare una squadra di amiche senza nessuna associazione a farci da cappello in quanto c’era la FIHB.
Col nuovo regolamento UISP da oggi non è più così in quanto l’articolo 27 al secondo comma stabilisce che:
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Questo articolo/comma è solo la punta di un iceberg che ribalta la prassi finora utilizzata infatti il capitolo legato ai tesseramenti approfondisce meglio questa parte e con l’articolo 27, dedicato agli atleti, a spiegare il comportamento che devono avere il grosso dei partecipanti:2019-08-29 08_51_42-Microsoft Edge 1
Ma si può essere presenti per una associazione e fare parte di un’altra?
In questo regolamento, al momento unico disponibile sul sito della Pallapugno – Hit ball Uisp nonostante ci siano altri, elencanti sotto fonti normative che sono più importanti di questo e lo prevalgono.
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Comunque guardando solo questo documento, ad esempio, a livello dirigenziale si può fare  (vedi articolo 23):
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Ma chi sono i dirigenti?
I dirigenti non sono i quadri tecnici di base:
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Quindi non sono gli allenatori, gli istruttori, i vice allenatori in quanto sono altre figure ben delineate; non si sa bene su gli oparatori sportivi di base, in quanto sono citati ma non regolamentati dalle regole successive che come si può leggere non specificano la promisquità in più associazioni:
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Esiste inoltre l’articolo 60 che spiega meglio la questione tesseramento degli atleti:
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Alla luce di questo articolo ai commi 3 e 4 si danno chiare indicazioni in merito e il fatto che il campionato femminile è regolamentato nell’articolo 16 che lascia pochi spiragli di composizione a squadra con atleti provenienti da più associazioni in quanto si chiariscono la natura delle varie competizioni UISP:
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A questo si aggiunte inoltre l’articolo 66 che al terzo comma dà ancora un altro out:
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CI possono essere delle deroghe?
Certo! A dirlo è l’articolo 44 secondo comma a dirlo, ma queste vanno approvate, scritte e comunicate.
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ma però vanno rispettati i principi dell’articolo 35, oltre che le regole dei vari regolamenti elencati nelle fonti normative.
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Inoltre si può andare a vedere i regolamenti del TITOLO VII – ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’
Di sicuro alla luce dell’articolo 16 il campionato femminile o è un evento a carattere agonistiche / competitive oppure è una manifestazione a carattere agonistiche / competitive.
Ma il campionato femminile è un torneo o un campionato?
A dircelo ci sono gli articoli 38 e 39:
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A parte la classica liceale numerazione dei commi dell’articolo sui tornei, che mettono prima le classi 4 e 5 poi le prime tre; nei commi 3 si fa presente che “ Le modalità di accesso, le formule di svolgimento e la competenza organizzativa di ogni “Torneo” a qualsiasi livello, devono essere regolamentate da specifiche “Norme di partecipazione””
Certo è tutto un ginepraio non di facile risoluzione almeno che non si fosse lasciata la delega ad una associazione, come la fihb, a fare questo torneo come fosse una propria manifestazione associativa… vedi articolo 42
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In questo caso, con un regolamento a doc ma approvato dalla UISP, si potrebbe ribaltare la situazione.
Peccato però che la scelta di uccidere la FIHB, unica associazione sopra le pararti e la furbata di aver inserito il campionato femminile nell’elenco delle attività UISP siano dei buoni sbarramenti ad una possibile porcata organizzativa per non creare un disagio alle ragazze e far vedere l’incapacità dei dirigenti a prevedere le problematiche di un regolamento da loro letto (si spera) ed approvato.


Saluti dall’hit ball 2019

Cartolina-2018-800x445Ci sono a volte notizie che passano inosservate ed altre che invece te le ricordi; comunque, con l’era informatica che c’è oggi, tutto quello che scrivi, anche se passa inosservato o nel dimenticatoio, può essere riscoperta e dare nuovi spunti di visione.
Sotto questa chiave, in questi giorni estivi, ho riscoperto questa cartolina dell’hit ball scritta qui: http://www.federhitball.it/2017/12/28/hit-ball-la-cartolina-del-tuo-2017/
questo articolo scritto da Andrea Joly racconta la stagione 2017 dell’hit ball targata FIHB.
Una stagione ricca nella sua semplicità, che ha avuto tanti spunti interessanti.
Ad esempio si scopre che è stato eletto un consiglio federale (per la prima volta); si scopre dell’esistenza del Trofeo del Nord, con tanto di squadra ritirata; dei piani di diffusione con progetto Hitalia in prima fila e il lavoro nelle scuole fatto fuori Torino, coi tornei scolastici a Milano e Genova; si scoprono i primi passi dell’hit ball di Lucca, Padova, Verona; della visione in diretta della finale scudetto di quell’anno in una birreria di Torino…
Insomma tante piccole chicche che sicuramente hanno caratterizzato il movimento quella stagione; che hanno fatto bene (o forse male); che sicuramente hanno fatto, ognuna a loro modo, diffusione.
Ma a che punto si è arrivato oggi, a distanza di poco più di due anni?
Partiamo dal primo consiglio federale che ha deciso, con l’entrata in UISP, senza consultare e comunicarlo ai soci, e di sciogliere la FIHB.
Una fase che dovrebbe essere fatta a norma di statuto, ma avverrà così? Ai posteri la scoperta.
Si copre poi che l’esperienza delle dirette in birrerie è scemata in una sola serata in quanto il canale youtube federale ha si funzionato ma solo con differite.
Una situazione che si è scontrata con la mancanza di volontari per fare questo tipo di lavoro e di una comunicazione che non ha nemmeno comunicato al mondo hit ball la necessità di farlo.
Di Lucca non sono mai giunte notizie in merito, né positive né negative e quindi è un po’ come il gatto di Schrödinger, finchè non si apre la scatola può essere sia vivo che morto.
Delle esperienze di Verona e Padova si può dire invece che si sono replicate l’anno successivo a Verona mentre Padova è stata sostituita da Roma.
Una situazione che quest’anno non è stata portata avanti in nessuna città.
Il progetto Hitalia non è pervenuto mentre a livello scolastico, escludendo Torino che ha una consolidata tradizione e un alto numero di istituti che giocano ad hit ball nelle scuole; ha visto la dipartita del torneo di Genova, dopo una lenta moria di partecipazioni; mentre Milano continua col Parini grazie alla intraprendenza dell’insegnate di riferimento che collabora con l’associazione locale.
Il trofeo del Nord è durato solo quella stagione ed è poi sfociato in questa nel TDR, che da un’organizzazione fatta dai club ha ceduto la mano alla FIHB. Un passaggio di mano che ha visto l’aumento delle squadre spostando l’ago della bilancia molto su Torino con le realtà di Milano e Genova ed essere le uniche squadre di provincia.
Un torneo che ha conosciuto più bassi che alti in questa stagione con 6 gare finte a tavolino su 36 partite disputate in 10 giornate (contro le 56 partite giocate la passata stagione in 7 giornate con sole 6 squadre coinvolte e nessuna terminata a tavolino)
Una iniziativa analoga al TDR, organizzata da più associazioni, si è tenuta quest’anno ma si è conclusa senza né vinti né vincitori, in quanto il calendario previsto si è fermato a metà dell’opera.
La cartolina del 2019 rischia di risultare un po’ meno brillante rispetto a quella del 2017, e chissà che accadrà con l’entrata in UISP.
La poca abitudine di fare diffusione, ormai sono anni che il gonfiabile rosso non si vede più svettare da qualche piazza, rischia di non sfruttare appieno le potenzialità di un ente ben radicato in Italia.
La nuova branchia della Pallapugno ce la farà a rialzarsi ed a ritornare ai suoi fasti?


Regole di gioco: Impianti e la loro efficienza

Leggendo il regolamento eccomi nuovamente a parlare di impianti di gioco.
Ad attirare la mia attenzione è l’articolo 51 che dice:
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altro articolo che mi colpisce e il 52 che recita:
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Se poi continuo a leggere gli arti articoli (53, 54, 55)…
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Quello che mi colpisce sono le sanzioni che si danno… in quanto in tutti gli articoli citati si fa riferimento solo all’articolo 164 che stabilisce questo:
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Non una ammenda,certo c’è se guarda che si prende tutta la caparra; non una penalizzazione in classifica, certo c’è se si guarda che sei fuori dalla classifica; non una squalifica del campo; non una diffida, questa penalità finora non l’ho ancora letta…
Se si guarda fra le righe, in pratica, mi sa che si sta facendo di tutto per scoraggiare le associazioni ad organizzare le gare in propri impianti perché non solo l’iscrizione ai campionati, che comprende tutto, non è tarata per chi vuole organizzare le proprie gare in casa, ma se non sei perfetto sei fuori dal campionato.
Da capire bene se tu come associazione o tu come squadra visto che il soggetto è:” l’Associazione/Società ospitante o prima nominata nel calendario gare” e quel prima nominata vuol dire tutto; ma anche perché una l’Associazione/Società può avere più squadre come stabilito dall’articolo 46:
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Regole scritte male appositamente oppure grossolani errori?
È doveroso a questo punto chiedermelo, e chiederselo, visto quello che man mano si legge.
Ad esempio l’articolo 45 dice:
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Si fa riferimento alle sanzioni del 165 che dice:

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il 165 in pratica dice tutto tranne che le sanzioni, che in realtà, per questo aspetto richiamano ad un altro articolo il semprecitato 164 .
Ma è questo l’obiettivo intrinseco dalla UISP???
E’ questo lo SPORTPERTUTTI che voglio costruire???
Non credo personalmente perchè se si vanno a vedere altri regolamenti UISP si coprono trattamenti molto diversi (http://www.uisp.it/calcio/pagina/normativa-generale-e-regolamenti-del-gioco )
Un esempio che ho trovato è il regolamento del calcio.
Ho citato l’articolo 165 della pallapallapugno hit ball che parla della rinuncia alla disputa di una gara.
Nel calcio UISP ad esempio succede questo quando rinunci a giocare:
2019-08-28 11_56_14-Normativa UISP.qxd - 13.RD artt.83-109.pdf
Questo è solo uno sport… ad esempio che succede nel basket nello stesso caso?
A dircelo è l’apposito regolamento (http://www.uisp.it/nazionale/files/principale/Regolamenti/15%20-%20PALLACANESTRO.pdf) all’articolo 40:
2019-08-28 12_00_58-15 - PALLACANESTRO.pdf
che rimanda a questi altri articoli:
2019-08-28 12_01_35-15 - PALLACANESTRO.pdf2019-08-28 12_02_24-15 - PALLACANESTRO.pdf2019-08-28 12_02_54-15 - PALLACANESTRO.pdf2019-08-28 12_03_14-15 - PALLACANESTRO.pdf2019-08-28 12_03_43-15 - PALLACANESTRO.pdf
Come si può constatare in altri sport non è previstaaffatto il ritiro dal campionato ma la sconfitta a tavolino, una ammenda e poi come ultima arazio la sconfitta a tavolino.
Sarebbe bello un intervento da parte degli organi UISP in merito che confrontino lo statuto dell’ente a questo regolamento perché non so quanto i principi di questa realtà sportiva, espressi con questo regolamento invoglino la promozione alle attività associative.
Comunque, c’è da sottolineare, che se non avverto a me associazione non succede nulla in quanto, nonostante le tante opzioni non c’è scritto nell’articolo 51 che cosa succede se non avverto e quindi non essendoci legge non c’è danno.
Un problema ad una opzione che sicuramente non importa visto che nessuna associazione, con queste basi, è intenzionata a ospitare gare di pallapugno hitball.
Sarebbe da polli farlo. Non conviene minimamente. Un grande passo avanti per la diffusione di uno sport di nicchia.


Tchoukball vs hit ball 1-0

In questi ultimi giorni anche l’hit ball ha comunicato la sua prima manifestazione amatoriale della stagione 2019-20 e sarà domenica 22 settembre.
Ad organizzarla è l’associazione Parabellum di Torino che ha messo in programma un torneo sulla spiaggia da 4vs4.
Un evento insolito per questa disciplina, ma più che mai stimolante, visto che in genere tutte le manifestazioni amatoriali sono finora state organizzate a carattere indoor.
Questa occasione di gioco on The Beach si terrà a Rivoli presso l’impianto Sportivo sporting friends ( https://m.facebook.com/events/2239699642807097 ).
Eventi analoghi a questi, vissuti negli anni passati nelle città di Barletta e Rimini, sono stati ben accolti e delle ottime vetrine ed occasioni di gioco per i presenti.
Di sicuro questa manifestazione, se diventerà un appuntamento fisso dell’hit dall e se sarà ben sfruttato dalla commissione diffusione come idea promozionale, potrebbe diventare un trampolino di lancio per far conoscere lo sport in luoghi lontani come la costiera adriatica dove strutture come i campi da Beach volley presenti nei vari lidi si posso prestare bene per far giocare gli appassionati.
Nello stesso week end anche il tchoukball scende in campo con ben due tornei entrambi organizzati dalla asd Saronno Comes (https://m.facebook.com/events/699199757261660/?acontext=%7B”ref”%3A”29″%2C”ref_notif_type”%3A”plan_user_invited”%2C”action_history”%3A”null”%7D&notif_t=plan_user_invited&notif_id=1568035450205153&ref=m_notif)
Sabato 21 settembre torneo di pre campionato riservato a tutte le squadre di serie A di questa disciplina che potranno provare così le proprie rose, e rifinire gli ultimi schemi prima dell’inizio della stagione.
Domenica 22 settembre va invece in onda il classico torneo amatoriale della associazione, aperto a tutte le squadre, arrivato alla 17esima edizione.
Due classici appuntamenti, importanti per la disciplina, che si terranno come al solito nel comune di Saronno presso l’impianto sportivo paladozzo.
Per la sfida tchoukball Vs hitball il risultato non cambia nonostante l’intensissimo week end con lo sport del professor Brant in vantaggio su quello del prof. Gigante per 1-0.
Se si guardano invece gli eventi collaterali organizzate dalle associazioni affiliate la pallapugno hit ball ha realizzato, in meno di una mese, il suo primo hit; mentre il tchoukball sale a quattro eventi anche se solamente tre sono stati aperti a tutti gli appassionati di questa disciplina.


A volte basta un click

121ea28e-b24b-4ccf-9140-698d8b3c7ee1Vincere un campionato fatto da quasi tutte squadre di Torino, senza trasferte significative è più italiano che vincere un campionato meno competitivo ma fatto da più squadre non di una sola città e con più trasferte e campi di gioco coinvolti?
Ognuno ha di sicuro le sue idee in merito, c’è chi mette prima la forza delle squadre per dare senso ad una vittoria e che quindi è questo il criterio principale per uno scudetto; c’è invece chi mentre, come me, principi che puntano ad una rappresentatività territoriale data da squadre, trasferte e campi dove elementi come il livello di gioco sono secondari.
Una discussione da Guelfi e Ghibellini che porta dualismi stile Montaldi e Capuleti.
La ragione sta probabilmente nel mezzo e l’unica cosa certa è che vincere un campionato, un torneo, una gara è sempre un’emozione importante, una impresa per chi ottiene il successo.
Quest’anno poi, per la prima volta da quando c’è la FIHB, lo scudetto FIHB è stato il più “italiano” che mai con una trasferta extratorinese, in quel di Genova vinta proprio dalla squadra che si giudicherà la vittoria finale; Red Devils.
La discussione su questo posto non è tanto posta su è meglio Coppi o Bartali, la pallapugno o hit ball, vogliamo il papa o l’imperatore ma è come i media hanno raccontato con le immagini l’evento.
La testa web http://www.torinoggi.it dedica un articolo all’evento che naturalmente e giustamente la FIHB posta ma la foto non è quella della squadra che vince ma bensì quella di un evento degli anni novanta.
foto red 1
Una foto storica per il movimento in quanto per anni è stata l’immagine fotografica di questo sport insieme ad un Violetto, coi capelli lunghi, che tira in sbracciata.
La FIHB non ha grosse colpe in merito in quanto ha pubblicato precedentemente all’articolo diversi post con video e foto fra cui quello della squadra vincitrice.
foto red 3
Non ce la possiamo nemmeno prendere col giornalista e il giornale che hanno dedicato il loro tempo e spazio per questo regalo inatteso che non sempre nel passato, per altri campionai, si è avuto la fortuna di avere.
Una riflessione interna comunque va fatta su come non esistono ancora foto dell’hit ball utili e diverse da quelle che normalmente girano.
Se si fa una ricerca (fatta 11/7) generale su google (immagini) fra le prime 22 foto 8 sono foto di gioco al palahit (quelle cerchiate) di cui 3 sono quelle storiche pre 2000; una non ha nulla a che fare con l’hit ball a noi conosciuto; 4 sono loghi e il resto (8) sono scene di gioco.
foto red 4
Magari incominciare a raccontare l’hit ball con qualche scatto in più forse può servire a non apparire uno movimento datato, fermo, inchiodato ad un passato che fatica a diventare storia e che ingiallisce senza che nessuno abbia la briga di raccontarlo anche con qualche foto del proprio orticello.
Certo passi in avanti si stanno facendo grazie a sempre più profili social che parlano anche con le immagini ma sono sufficienti?
I canali ufficiali FIHB dicono di no.
La pagina instagram FIHB sotto la voce foto di gioco è praticamente assente; e la pagina facebook prima della sbornea FIHB di certo non è migliore.
Eppure basterebbe poco per raccontare e raccontarsi… un click.
Magari un contest settimanale o mensile, che mette in palio del materiale di gioco (pallone, bracciali, maglietta commemorativa) possono essere il trampolino per far partire il circolo virtuoso, animando i social FIHB ed arricchendo un archivio scarno.
Un costo tutto sommato irrisorio per la fihb, i palloni potrebbero essere quelli usati in campionato, e che quindo sono già pagati; e che si è visto che dà però i suoi frutti.
Infatti, in passato, quanto la FIHB si aprì al “internet voto” fu un gran successo di adesioni e like.
A essere soggetto di tali premure fu il logo federale ed ad annunciare il bando fu l’allora presidente Luigi Gigante.
Una iniziativa che fu persino copiata dal Tchoukball, che in occasione del cambio del proprio logo lasciò la scelta ai propri fan di facebook.
Le regole per gestire questo contest sono in linea di massima poche:
-chiare regole su chi valuterà il conteste e come vengono segnalate e votate le foto;
-che  le foto presentate devono essere di gioco o le più significative, e qui va specificato che ogni foto deve avere una didascalia descrittiva che contiene data, evento e spiegazione dell’immagine;
-che tutte le foto che perverranno potranno essere utilizzate dalla fihb sui propri spazi social.
Di sucuro chi valuta le fotodeve cercare di essere il più imparziale e rappresentativo possibile, quindi si potrtebbe aprire le candidature per una apposita commissione che selezioni le migliori foto pervenute.
La decisione finale può essere fatta da un contest (settimanale, mensile) fatto su una pagina social e che racconta la foto e la fa votare ai fan.
A volte basta poco per migliorare il presente… basta una idea che già stata e contestualizzata in un altro modo.


Regolamento di gioco: bracciali

Sfogliando il nuovo regolamento UISP si scopre che rispetto al passato i bracciali sono una parte attiva della divisa di gioco e devono essere indossati altrimenti si incorrono sanzioni relativa alla divisa irregolare.
La regola (articolo 86 punto b), di per se, è chiaramente scritta
2019-08-23 09_46_39-Regolamento Tecnico nazionale UISP SdA Pallapugno (Hit Ball).pdf - Google Drive2019-08-23 09_47_12-Regolamento Tecnico nazionale UISP SdA Pallapugno (Hit Ball).pdf - Google Drive

Questa regola comunque fa riferimento all’utilizzo dei bracciali omologati è rimanda al comma 3 dello stesso articolo che dice:

Di bracciali omologati non ne parla e non fa riferimento a nessuno model2019-08-23 09_49_56-Regolamento Tecnico nazionale UISP SdA Pallapugno (Hit Ball).pdf - Google Drivelo di bracciali e di ente che abbia omologato il prodotto.
In passato dei bracciali “omologati” esistevano in quanto nel regolamento di gioco della associazione FIHB la regola 2 diceva:
2019-08-23 09_54_31-hit ball - ammonizione pellegrini _ botta - fabrizio.botta1978@gmail.com - Gmail
Lasciando perdere (al momento) il discorso se una associazione avesse o meno i requisiti per omologare del materiale sportivo, e se effettivamente l’ha fatto a norma di legge; domani che non ci sarà più chi omologherà questo materiale?
La UISP che pretende questo materiale?
Ma poi è questo il materiale che si sta citando in questo nuovo regolamento UISP?
In fondo, in merito, non c’è nessuna nota regolamentare chiara in merito e non ci sono verbali disponibili ai club/soci per sapere di che materiale si sta parlando.
Certo, discussione di lana caprina forse, ma non lo è proprio perché se le assicurazioni scoprano che il materiale di gioco non è sicuro, non è a norma di legge, si corre il rischio che non coprono l’eventuale danno creando un disagio all’atleta danneggiato che deve rivalersi per vie legali alla UISP.
Inoltre la UISP corre il rischio concreto di una denuncia (e relativo sputtanamento mediatico) per un comportamento non consono: la coatta obbligatorietà di utilizzare, per un proprio sport, del materiale non idoneo ed insicuro.
Naturalmente l’intento degli organi UISP al comando della Pallapugno-Hit ball non è sicuramente di omologare un prodotto commerciale (i bracciali e i palloni questo alla fine sono) ma scegliere ufficialmente del materiale di gioco ma le parole hanno un proprio senso e un proprio peso davanti alla legge; inoltre la non perizia della scelta di materiale “ a norma di legge” non toglie una responsabilità dell’ente, che risponde solidale per i suoi dirigenti.
Ma l’omologazione che cos’è?
Il dizionario Treccani così identifica la parla omologare (http://www.treccani.it/vocabolario/omologare/ ):
2019-08-23 10_05_06-omologare in Vocabolario - Treccani
Wikipedia fa poi un discorso più discorsivo del termine omologare (https://it.wikipedia.org/wiki/Omologazione) prendendo come esempio le automobili.
È interessante notare come faccia spesso menzione dei temine “a norma di legge”, facendo così intuire che un prodotto deve avere delle caratteristiche regolamentate non da chi sa chi, ma dallo stato o da un ente apposito (come ad esempio la comunità europea)
Ad esempio nella comunità europea quasi tutti i prodotti commerciali che circolano hanno il marchio CE.
Che cos’è il marchio CE?
A spiegarcelo bene ci pensa la Wikipedia che nelle prime righe dà una spiegazione sommaria di questo simbolo che si trova su ogni prodotto. (https://it.wikipedia.org/wiki/Marcatura_CE )
2019-08-23 10_13_45-Marcatura CE - Wikipedia
Ma di marchi di qualità, di omologazioni se ne possono trovare anche di altri tipi come ad esempio i marchi dop e doc nel cibo.
Ma i palloni e i bracciali da hit ball relativi al brevetto depositato n. 96U00088 e successivi della Hit Ball Promotion s.a.s.?
Di sicuro non c’è nulla ma ci sono degli indizzi che fanno capire che c’è una situazione poco chiara, certamente ambigua in merito.
Sicuramente sui palloni non ci sono marchi stampati se non il logo della ditta fornitrice (nemmeno il made in Italy); e idem sui Bracciali. Inoltre, questi ultimi non hanno nemmeno un’etichetta che specifica il materiale utilizzato nonostante siano dei capi di abbigliamento.
La stessa situazione si trova anche sulle confezioni in cui vengono vendute.
Comunque tornando sul problema principale, “carenza di notizie nel regolamento”, sicuramente una nota in merito andrebbe chiesta e fatta visto che si parla di omologazione di utilizzo di bracciali omologati.
Chiedersi oggi, con la FIHB che i dirigenti UISP (ex FIHB) hanno deciso coattamente di uccidere quali sono i modelli di gioco e chi ha omologato questi prodotti è utile saperlo visto che ne va della sicurezza di chi ci gioca.


Idee anarchiche sul TDR

Sampei-e-la-passione-per-la-pesca-nel-cartone-anni-80-768x403L’estate è finita ed è tempo di ripartire con l’hit ball. In cantiere c’è ancora da finire di costruire il prossimo torneo tdr. Come sarà?
Al momento io non lo so dire, non facendo parte di nessun comitato e non essendo parte attiva delle discussioni e non essendo chi alla fine deciderà.
Di sicuro ci sono due realtà al di fuori del movimento a cui bisogna trovare il modo per farle giocare, possibilmente farle fare un campionato.
L’idea di Giambanco, un torneo fatto di tornei è una idea, non si sa quanto chiara, utile, riflettuta, fattibile… ce ne sono altre?
Mentre scrivo questo non lo so e per questo butto qui le mie idee anarchiche sul TDR.
Le idee sono praticamente 2, memmeno poi tanto originali (va detto) e consistono: o due tornei stile TDR, com’è capitato un paio di stagioni fa quando c’erano il nella stessa stagione il già citato torneo e il trofeo del nord; oppure inglobare le due realtà al momento certe di esserci con quelle già esistenti a Torino, in pratica iscriverle in c1

Due tornei stagionali.
Perché due tornei? Perché così facendo è possibile dare due chiari impegni, in due periodi diversi della stagione.
Uno aperto per le realtà che già ci sono, e che porta ai pre play off scudetto (perché l’idea partita l’anno scorso di un pre play off è stata sinceramente buona) e che va come periodo da novembre a gennaio; l’altro aperto a tutti quelli che lo voglio giocare che va febbraio a giugno e visto che non rientra nei play off scudetto non ci sarebbe alcun problema nell’accavallamento degli eventi e la necessit di finirlo prima che inizi la corsa scudetto.
Quali sarebbero le squadre coinvolte e che formula useresti? Naturalmente per il primo torneo ci voglio squadre ufficiali del campionato FIHB e le realtà nazionali; con criteri chiari si scelgono le squadre (esempio le prime 3 di c1, la penultima di B2 e e migliori due nazionali, ma guardando più l’aspetto nazionale); premio la qualificazione ai pre play off; un girone di sola andata con 5 gare ufficiali a giornata, per 3 giornate; arbitri FIHB.
Il secondo campionato invece più amatoriale, con arbitri messi a disposizione dalle squadre, aperto a chi vuole giocare, che possa permettere la presenza delle rappresentative dei club e come premio lo scudetto amatori che viene dato senza play off ma a fine torneo, così da non aggiungere troppe partite se non necessarie. Questa seconda formula permette di esserci occupando quegli spazi lasciati liberi dalla chiusura dei campionati.
Quali sono le utilità dei due tornei? Il primo permette di giocare un campionato competitivo; permette alle realtà extratorinesi di esserci senza vincoli per il futuro; dà alla federazione delle regole chiare che portano allo scudetto e non costringe alla FIHB di cercare realtà associative.
Il secondo permette alle nuove realtà nazionali che nascono di esserci e i toni meno competitivi permettono di introdurre le nascenti realtà facendole confrontare con uno spirito più ludico dello sport. In pratica si otterrebbe quella serie A&B e che al momento non c’è perché mancano le squadre nazionali per farle.
Come cambierebbero i pre play off? Nella formula in realtà poco come si possono avere sei vertici, la formula permette di usufruire anche con 3, 4, 5, 7. Cambia solo il numero delle gare fatte durante la giornata e non il numero delle partite che ogni squadra deve fare.

Allargamento della serie C1
Perché allargare la serie C1? Se si aggiungono oggi le squadre nazionali bisogna partire dall’ultima serie che oggi c’è e che garantisca un campionato serio: la serie C1, quindi.
Naturalmente se si aggiungono loro si deve pensare di aggiungere anche le squadre di serie C2 in quanto hanno gli stessi diritti di esserci dell squadre nazionali, anzi al dire il vero le squadre di serie C2 UISP avrebbero il diritto di essere la serie A1 di questa stagione… ma non centra nulla con il progetto.
Così facendo c’è la possibilità che si creino 2 campionati di C1 con al massimo 22 squadre coinvolte, ma difficilmente si raggiungeranno questi numeri, e quindi si possono teorizzare 2 o più gironi con un campionato di andata e ritorno.
Per formare la classifica finale si possono pensare dei mini gironi a 3 per le prime 12 squadre (4 posizioni) in quanto formerebbero la classifica generale così facendo le prime 3 squadre si giocano i play off promozione e una viene promossa mentre le ultime due retrocedono in serie C2.
Quindi questo è un torneo provvisorio? Certo! Non sarà la normale prassi ma un campionato fatto appositamente per regolare la situazione presente.
La FIHB non può pensare oggi, che è in UISP, di fare come faceva in passato: fregarsene dei precedenti bandi e coattamente retrocedere le squadre che si sono salvate. Può comunque dare qualcosa di più ha chi ha di meno.
Come si fa per le giornate che non potrebbero essere sufficienti? Semplice, se queste squadre non partecipano ai play off scudetto possono utilizzare gli spazi fino a giugno. Inoltre ci sono più palestre disponibili alla domenica.
E con gli arbitri come si fa? Basta promuovere a primi arbitri anche i secondi. Sarà una buona palestra di vita e di crescita sportiva. Inoltre va tenuto conto che aumentando la serie c1 si rischia di non avere una serie C2 o averne una che richieda minore spazio. Inoltre non è detto che si abbiano 3 gironi ma è più plausibile che ce ne siano 2.
Come fanno le squadre extratorinesi coi costi? Basta fargli degli sconti sulle iscrizioni, farle giocare 2 gare in quel di Torino la domenica contro 2 squadre torinesi che giochino lo stesso giorno 2 partite (un triangolare); ecco che il problema dei costi incomincia essere più abbordabile.
Se poi il problema arbitri e spazi sussistono basta pensare a diminuire le gare dei play off scudetto, ad esempio. In fondo averne due se non tre è solo una prassi. Il fattore campo non esiste, giochiamo tutti sempre nello stesso campo, e c’è già un campionato che ha scremato.
Se una squadra forte (o presunta tale) perde con una di livello inferiore alla prima è giusto che non passi il turno.
Statisticamente poi la vittoria di una squadra più scarsa con una più forte avviene veramente di rado, soprattutto alla prima partita.
Diciamo che dà anche pepe alla competizione rendendola più snella e diciamolo, più gare play off non vuol dire più pubblico anzi…
Qual è il vantaggio di questa idea? Quella di integrare 2 realtà che esistono ma che non sono parte attiva di un movimento che già esiste. Pensare qualcosa di apposito per loro è un disagio per la FIHB e le torinesi in quanto oggi sono loro quelle più numerose.
…E se nascono nuove realtà, come si fa? Il tdr ha insegnato che i club si possono organizzare da soli e che nulla è fisso ma tutto è mutabile. Basta volerlo. Asti ha lasciato il campionato FIHB, la serie B2, per il tdr come Genova ha lasciato il TDR per il campionato FIHB. In base alle esigenze di associazione ognuno si muove. La FIHB deve solo imparare a restare sul pezzo, aiutare a coordinare ma non fare per forza da padrona, altrimenti rischia di acquistare solo rogne organizzative come le sta vivendo ora col TDR che non ha creato, non si sa quanto abbia voluto, e che deve organizzare al posto dei club che l’organizzavano prima perchè si è intromessa.

Pensiero conclusivo
La scelta di fare tanti piccoli tornei è una idea al pari di queste ma un conto è coordinare una situazione spontanea, che già c’è ed un altro conto è organizzarla. Le fatiche sono diverse e anche i risultati, e non sempre in peggio.
La storia insegna…
I primi 5 anni del TDR sono stati positivi per la FIHB che non ha investito praticamente risorse economiche ed organizzative mentre col trofeo del nord e il tdr di quest’anno c’è stato un impiego economico ed organizzativo più che sufficiente e i risultati non sono stati apprezzati da molti.
Se vediamo un dato in 5 anni del tdr le gare perse a tavolino sono state 4; nei due tornei organizzati dalla FIHB le gare perse a tavolino nel TDN sono state 3 e ben 6 nel TDR.
Se si guardano i campionati FIHB invece le sconfitte a tavolino si contano a stagione, in tutte le serie, al massimo sulle dita due mani, se non una.
Magari per un tipo di formula è meglio una gestione FIHB mentre per un’altra formula è meglio l’autogestione dei club.
Di sicuro il primo passo per capire che serve è quello di chiedere a Milano e Genova che hanno veramente bisogno e su questo lavorarci su e costruire con Milano e Genova in prima fila a proporre idee e non cercare per forza di fare da traini a movimenti che non pianificano il proprio futuro.
Un proverbio dice che se ad uno porti ogni giorno il pesce lui mangia ma non impara a procurarselo; se gli insegni a pescare lui mangia comunque.